La seconda storia di agosto

Ho partecipato per la prima volta come sibling al Dynamo Camp, alla sessione di Capodanno.

Sin dal primo momento ho avuto l’impressione che in questo posto ci si diverta e che sia molto inclusivo, e così è stato. Mio fratello ha una rara malattia che gli impedisce di comunicare e di essere autonomo: in questo posto tutte le difficoltà che si hanno all’esterno si eliminano. Insieme alla mia famiglia, per la prima volta non ci siamo sentiti fuori luogo, essendo tutti nella stessa barca.

In quella sessione ho visto per la prima volta mio fratello fare cose diverse dal solito, come ballare, arrampicarsi su un muro, tirare con l’arco… Alla fine della sessione, tornando a casa, mi dicevo: “Ci dovrebbero essere più posti come il Dynamo”.

Un’esperienza così, dal punto di vista di un fratello, ti riempie il cuore. Non immaginavo che un ragazzo, nonostante tutte le difficoltà fisiche, potesse riuscire a fare certe cose. Tutto questo accompagnato da volontari e staff che ti mettono a tuo agio e ti fanno divertire senza farti pensare ai problemi adolescenziali che passiamo tutti.

Dopo qualche mese, mia madre mi disse che l’avevano contattata dal Dynamo chiedendo se fossi interessato a fare una sessione da solo, insieme ad altri ragazzi che avrei conosciuto lì. Senza esitazione ho detto subito di sì e, quindi, in una settimana di giugno mi sono ritrovato di nuovo al Dynamo Camp. Non sapevo cosa aspettarmi. Arrivato lì, lo staff mi ha accolto come se fosse la prima volta che venissi al Dynamo. Nel frattempo arrivavano gli altri ragazzi di cui mi avevano parlato al telefono.

Dopo esserci sistemati nelle camere abbiamo iniziato questa sessione con una riunione. Ci dissero che stavamo per iniziare un percorso chiamato LIT, acronimo di Leaders in Training. Durante quella settimana, tramite attività, ci spiegavano come funzionasse il Dynamo Camp: dai vari ruoli dello staff, al tipo di sessioni che ci sono, fino ai City Camp. Gli ultimi due giorni abbiamo messo in pratica ciò che avevamo imparato.

Anche questa sessione mi ha suscitato qualcosa. Se nella prima ho visto quanto Dynamo sia fantastico per le famiglie, nella seconda ho visto quanto impegno (e divertimento) ci sia dietro per renderlo un posto unico per famiglie e ragazzi.

Un fratello

Il sorriso di
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